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VIETATO DIRE LA VERITÀ SU MONTI E NELLA RETE SCATTA LA CENSURA
L'enciclopedia online cancella la citazione dei collegamenti del premier al Gruppo Bilderberg e Trilaterale ed elimina i riferimenti ai risultati economici negativi del governo dei tecnici
Il sito internet si chiama www.ilbuio.org ma aiuta a fare luce su una strana serie di coincidenze che riguardano l'augusto professor Mario Monti.
È una storia che riguarda il premier dimissionario e Wikipedia, l'enciclopedia online più cliccata del pianeta. Si dà il caso che qualche enciclopedista abbia voluto aggiungere alcuni dettagli (non proprio trascurabili ma forse imbarazzanti) alla autorevole biografia del Bocconiano.
Per esempio, che Monti è stato presidente europeo della tenebrosa quanto prestigiosa Trilaterale.
Oppure che aveva fatto parte dello «steering committee» del Gruppo Bilderberg.
O ancora che è il numero 1 (ancorché onorario) di un altro ristretto «think tank», il club Bruegel di Bruxelles.
Tutte cose vere, informazioni facilmente verificabili e largamente diffuse sul web. Invece che ti combina Wikipedia, «enciclopedia libera» di nome ma non di fatto?
Ogni volta che qualche utente tenta di infilare queste voci nel profilo di Monti subisce una censura.
I moderatori sono intervenuti e hanno ripristinato la voce precedente, mondata da ogni riferimento che associasse il limpido curriculum montiano a lobby influenti, reti di potere esclusive, élite più o meno segrete capaci di orientare le politiche delle organizzazioni internazionali come dei singoli governi.
La storia della censura wikipedica è raccontata nei dettagli sulla pagina principale di Buio.org, un sito «multiautore» di estrema sinistra (tra i link consigliati figurano anche l'Associazione Stalin, Indymedia e il database internazionale sul marxismo) ricco di rimandi da consultare per le opportune verifiche.
Si può ricostruire la discussione sulla voce relativa alla Commissione Trilaterale con le numerose purghe operate dai «liberi censori», la relativa cronologia, e la stessa operazione è possibile ripetere per le voci sul Bilderberg e il Bruegel.
Vengono riportati anche i «nickname» degli amministratori di Wikipedia che sono intervenuti a ghigliottinare le informazioni sgradite.
Sembra siano «tra i più attivi e autorevoli» dell'edizione italiana dell'enciclopedia web.
C'è un occhio di riguardo, dunque, su Mario Monti.
Nulla deve turbare la sua immagine irreprensibile, priva di lati oscuri, che non sbaglia mai.
Se sul Professore circola qualche informazione che potrebbe metterlo in cattiva luce, scatta immediatamente il tentativo di censurare o sminuire.
Soltanto in questi ultimi giorni è successo altre due volte.
La prima è stata venerdì, quando il quotidiano online Formiche.net (il cui fondatore, Paolo Messa, è nello staff del ministro Clini dopo essere stato capo ufficio stampa dell'Udc, fonte Wikipedia) ha rivelato il luogo in cui si stava svolgendo la riunione segreta tra Monti e i centristi: un convento di suore sul Gianicolo legate alla Comunità di Sant'Egidio.
Immediata pioggia di false smentite.
Ieri, altra sequela di precisazioni e distinguo verso il Sole24Ore che ha fatto i conti in tasca al governo scoprendo che i tecnoministri hanno realizzato soltanto il 25 per cento del programma.
Monti l'intoccabile.
Il perfetto.
Il senza macchia.
Soprattutto se le ombre sul suo sobrio e competente operato vanno a toccare l'ambito economico, nel quale il premier dimissionario si ritiene una sorta di messia infallibile.
Ne è riprova ancora Wikipedia, all'erta perfino nella santa notte di Natale.
Alle 22.28 del 24 dicembre si potevano leggere i dati non lusinghieri dell'economia italiana durante l'anno del governo tecnico: disoccupazione, Pil, debito, cose che conosciamo fin troppo bene.
L'indomani, alle 10.18, qualche Erode aveva già spazzato via tutto.
Le due versioni sono a disposizione a questo indirizzo: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&diff=54873876&oldid=54869417
Il giorno in cui nasce Gesù si fermano tutti i quotidiani, ma non le forbici della wiki-censura pro-Monti.
È un fenomeno solo italiano.
Un wiki-utente, infatti, ha aggiornato la biografia del professore anche nella disinformata versione in lingua francese. I wiki-cugini, lungi dallo zittire il collaboratore, gli hanno chiesto notizie e dettagli aggiuntivi.
E anche la relativa discussione è online.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/vietato-dire-verit-su-monti-e-nella-rete-scatta-censura-870035.html
articolo del sito www.ilbuio.org
WIKIPEDIA, MONTI E LA TRILATERAL
Mario Monti, la Trilaterale e la censura su Wikipedia
Da svariati anni Wikipedia è ormai l’enciclopedia on line più “autorevole” e più consultata.
Il principio è quello di un’enciclopedia “libera” in cui esistono dei moderatori-amministratori che hanno un ruolo “puramente tecnico”.
La versione italiana conta ormai un milione di voci (la versione madre in inglese ne conta ben quattro milioni).
La visibilità dell’enciclopedia sui motori di ricerca è massima.
Si cerchi su Google il nome di un qualsiasi personaggio, istituzione, fatto storico, luogo geografico etc., la voce relativa di Wikipedia apparirà inesorabilmente al primo posto.
Si provi a cercare “Mario Monti” e accadrà la medesima cosa.
Idem per “Commissione Trilaterale”.
Ora, per chi non lo sapesse, la Commissione Trilaterale, come da definizione wikipediana, “è un gruppo di studio (think tank) non governativo e non partitico fondato il 23 giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di trecento privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) provenienti dall’Europa, dal Giappone e dall’America Settentrionale, e ha l’obiettivo di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree”.
Una associazione di tecnocrati e uomini d’affari, che, com’è noto, è stata spesso al centro di più o meno bizzarre teorie del complotto.
Wikipedia stessa riporta due opinioni, entrambe ormai datate: Jacques Bordiot scrisse nel 1985: “il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”;
e Gilbert Larochelle nel 1990: “La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la téchne è legge e dove sentinelle, dalle torri di guardia, vegliano e sorvegliano.
Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa.
Il maggiore benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso”.
Ma queste disquisizioni qui non ci interessano.
La Trilaterale è comunque una organizzazione prestigiosa, i cui membri dovrebbero e sono senz’altro fieri di farne parte (perché la scelta è il riconoscimento comunque di un “merito” e di grandi competenze in un determinato settore).
Dal punto di vista organizzativo, ha una leadership collegiale: i presidenti sono tre, in rappresentanza dei gruppi europeo (il più numeroso), nordamericano e asiatico-pacifico.
Il ruolo dei presidenti e dei vice-presidenti, citiamo ancora L’enciclopedia libera (da una vecchia versione della voce) è quello “di selezionare gli argomenti da discutere nei meeting, di organizzarli, coordinarli e presiederli”.
Un unico italiano ha ricoperto il prestigioso incarico di Presidente europeo della Trilaterale: Mario Monti, dal 2010 al 2011.
Come tutti ricordano, nel novembre 2011, nel pieno della tempesta finanziaria che ha travolto la credibilità residua dell’ultimo governo Berlusconi e ne ha causato le dimissioni, Mario Monti è stato nominato Presidente del Consiglio, e di conseguenza ha dovuto lasciare la presidenza europea della Trilaterale a Jean Claude Trichet, ex presidente della BCE.
Ora, il fatto che Monti fosse un membro così autorevole della Trilaterale dovrebbe costituire un vanto per il personaggio e per il Paese.
Comunque la cosa appare rilevante.
E sembrerebbe assurdo nasconderlo o censurarlo in una voce enciclopedica che elencava tutti i membri italiani della Commissione.
Ma gli amministratori de L’enciclopedia libera non sono di questo avviso.
Basti vedere la pagina di discussione della voce .
Negli ultimi mesi ogni edit tendente a citare semplicemente il ruolo di Monti all’interno della Trilaterale veniva contestato e annullato in modo iperveloce dal diligentissimo amministratore di turno (talvolta con minaccia di ban sull’utente coinvolto).
Fino all’exploit del 16 dicembre scorso: un utente ha pensato bene di inserire una lista cronologica dei Presidenti della Trilaterale (citando inevitabilmente il nome di Monti); a quel punto, un altro diligente amministratore è intervenuto annullando tutte le modifiche e i miglioramenti effettuati nel frattempo da vari utenti (comprese revisioni ortografiche e stilistiche, e correzioni di errori materiali) , riportando la voce ad una versione precedente, datata ed incompleta (e priva naturalmente di ogni riferimento a Mario Monti), nonché “bloccando” la voce per limitarne ulteriori modifiche.
Quali le ragioni di una così incomprensibile e pervicace condotta?
Lo scrivente non vuole dare ipotesi o giudicare, ma semplicemente riportare questi fatti bizzarri, lasciando volentieri alla libera fantasia del lettore l’esercizio di tali facoltà.
Collegamenti utili:
La voce Commissione Trilaterale su Wikipedia (versione del 16 dicembre, h. 19.11)
http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Trilaterale
La discussione sulla voce
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Commissione_Trilaterale
La cronologia della voce
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Commissione_Trilaterale&action=history
Notizie sui membri Commissione Trilaterale (dal sito ufficiale)
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=6
Gli organi della Commissione Trilaterale (dal sito ufficiale)
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=32
Notizia su Mario Monti dal sito della Trilaterale
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=34
POSTILLA:
Lo stesso atteggiamento è stato tenuto nei confronti della voce Gruppo Bilderberg il 21 dicembre scorso: un utente aveva inserito una breve sezione in cui erano elencati i pochi italiani che avevano fatto parte dello steering committee, tra i quali Mario Monti, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, i fratelli Gianni e Umberto Agnelli.
Dopo pochi secondi un diligente amministratore ha cancellato la sezione, tacciandola di “localismo”, e con tale scusa è intervenuto di nuovo sulla voce Trilaterale, eliminando anche da essa la lista degli attuali membri italiani (tra i quali il vice-segretario del PD Enrico Letta, John Elkann, P. F. Guargaglini, Marco Tronchetti Provera etc.).
Vedi la cronologia della voce
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Gruppo_Bilderberg&action=history
e la discussione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Gruppo_Bilderberg
E purtroppo anche alla voce Bruegel è capitata la stessa cosa.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bruegel&oldid=54753237
Il Bruegel è un altro think thank co-fondato da Monti nel 2005 (e di cui egli è tuttora presidente onorario; l’attuale presidente è ancora una volta Trichet), composto e finanziato da vari stati europee sovrani, diverse multinazionali (di cui nessuna italiana) e diversi istituti bancari centrali (tra i quali non è rappresentata la Banca d’Italia), e che a fine 2010 pubblicizzò la proposta di un default controllato dell’Eurozona.
La voce, strettamente compilativa e senza giudizi di merito, è apparsa su Wikipedia in italiano solo il 19 dicembre 2012, quand’era già da lungo tempo presente su tutte le altre principali Wikipedie: ma la pagina, di cui si può vedere una vecchia versione qui,
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bruegel&oldid=54801582
è stata cancellata sempre il 21 dicembre ed addirittura protetta, per impedirne la ricreazione !
Infine, sulla voce Mario Monti è stata soppressa un’intera sezione, puramente compilativa, che riportava una serie di dati economici, senza giudizi (e in nota erano citati articoli di quotidiani non certo ostili al governo Monti, quali La Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, il Sole 24 Ore) .
http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Monti
L’aggiunta era stata effettuata la sera del 24 dicembre 2012, e il solerte amministratore è intervenuto stavolta soltanto il 25 mattina con tanto di commento sarcastico “È iniziata la campagna elettorale?” (cfr. la cronologia della voce).
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&action=history
Si riporta qui di seguito il passo “censurato”, perché il lettore si renda conto:
“Durante l’anno del Governo Monti I il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%.
La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico.
Il debito pubblico dell’Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL. L’aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest’ultimo.
Il deficit annuo dell’Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell’introduzione dell’IMU, del rincaro dell’IVA e delle accise.
Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%.
Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente governo Berlusconi.
La disoccupazione è cresciuta dall’8,6% al 10,8%.
I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.
Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all’energica difesa dell’euro da parte del presidente della BCE, Mario Draghi.”
Gli utenti-amministratori intervenuti corrispondono ai nick di M7, Ignlig e Vituzzu, e sono tra i più attivi ed “autorevoli” nella Wikipedia italiana.
Firma: G. G.
http://www.ilbuio.org/?p=7711#more-7711
Chiara Lyn
Versione delle 22:49, 24 dic 2012
Riga 98:
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]] (di cui è stato co-fondatore ed è tuttora presidente onorario)<ref>[http://www.bruegel.org/ Bruegel.org]</ref>, un comitato di analisi delle politiche economiche (''[[think-tank]]''), nato a [[Bruxelles]] nel [[2005]].
Versione delle 10:18, 25 dic 2012
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]]<ref>[http://www.bruegel.org/ Bruegel.org]</ref>, un comitato di analisi delle politiche economiche (''[[think-tank]]''), nato a [[Bruxelles]] nel [[2005]].
Versione delle 22:49, 24 dic 2012
Riga 149:
Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[http://governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=69661 DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane]</ref>, anche se numerosi ricorsi presso la giustizia amministrativa sono stati presentati da diverse Regioni.
====Risultati====
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Durante l'anno del [[Governo Monti|Governo Monti I]] il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%<ref>Cfr. [http://www.repubblica.it/economia/2012/11/15/news/pil_europa_crisi-46690754/ Italia in profonda recessione, Pil giù del 2,4%], Repubblica.it, 15 novembre 2012</ref>.
− −
La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico. Il debito pubblico dell'Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL.
−
L'aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest'ultimo. Il deficit annuo dell'Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell'introduzione dell'IMU, del rincaro dell'IVA e delle accise. Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%. Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all'evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente [[Governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]].
−
La disoccupazione è cresciuta dall'8,6% al 10,8%. I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.
−
Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all'energica difesa dell'euro da parte del presidente della BCE, [[Mario Draghi]]<ref>Cfr. [http://affaritaliani.libero.it/politica/l-agenda-monti-bocciata.html Agenda Monti bocciata], Affaritaliani.it, 24 dicembre 2012; [http://finanza.lastampa.it/notizie/1476,482844/FMI_peggiora_le_stime_sul_debito_PIL_dell_Italia.aspx FMI peggiora le stime], Lastampa.it, 9 ottobre 2012; [http://www.lastampa.it/2012/09/27/economia/finanza/finanza-personale/la-spesa-degli-italiani-ferma-a-anni-fa-5slfZ2XSniXvH5EZABRLgL/pagina.html La spesa degli italiani ferma a 30 anni fa], Lastampa.it, 27 settembre 2012; [http://www.corriere.it/economia/12_luglio_19/confcommercio-nota-evasione-sommerso_26b41b1e-d178-11e1-aa2d-fec7547fb733.shtml| Pressione fiscale: in Italia è la più alta del mondo], Corriere.it, 19 luglio 2012</ref>.
Versione delle 10:18, 25 dic 2012
Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[http://governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=69661 DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane]</ref>, anche se numerosi ricorsi presso la giustizia amministrativa sono stati presentati da diverse Regioni.
CENSURATI I RISULTATI.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&diff=next&oldid=54869417
le parti censurate sono in grassetto
L'enciclopedia online cancella la citazione dei collegamenti del premier al Gruppo Bilderberg e Trilaterale ed elimina i riferimenti ai risultati economici negativi del governo dei tecnici
Il sito internet si chiama www.ilbuio.org ma aiuta a fare luce su una strana serie di coincidenze che riguardano l'augusto professor Mario Monti.
È una storia che riguarda il premier dimissionario e Wikipedia, l'enciclopedia online più cliccata del pianeta. Si dà il caso che qualche enciclopedista abbia voluto aggiungere alcuni dettagli (non proprio trascurabili ma forse imbarazzanti) alla autorevole biografia del Bocconiano.
Per esempio, che Monti è stato presidente europeo della tenebrosa quanto prestigiosa Trilaterale.
Oppure che aveva fatto parte dello «steering committee» del Gruppo Bilderberg.
O ancora che è il numero 1 (ancorché onorario) di un altro ristretto «think tank», il club Bruegel di Bruxelles.
Tutte cose vere, informazioni facilmente verificabili e largamente diffuse sul web. Invece che ti combina Wikipedia, «enciclopedia libera» di nome ma non di fatto?
Ogni volta che qualche utente tenta di infilare queste voci nel profilo di Monti subisce una censura.
I moderatori sono intervenuti e hanno ripristinato la voce precedente, mondata da ogni riferimento che associasse il limpido curriculum montiano a lobby influenti, reti di potere esclusive, élite più o meno segrete capaci di orientare le politiche delle organizzazioni internazionali come dei singoli governi.
La storia della censura wikipedica è raccontata nei dettagli sulla pagina principale di Buio.org, un sito «multiautore» di estrema sinistra (tra i link consigliati figurano anche l'Associazione Stalin, Indymedia e il database internazionale sul marxismo) ricco di rimandi da consultare per le opportune verifiche.
Si può ricostruire la discussione sulla voce relativa alla Commissione Trilaterale con le numerose purghe operate dai «liberi censori», la relativa cronologia, e la stessa operazione è possibile ripetere per le voci sul Bilderberg e il Bruegel.
Vengono riportati anche i «nickname» degli amministratori di Wikipedia che sono intervenuti a ghigliottinare le informazioni sgradite.
Sembra siano «tra i più attivi e autorevoli» dell'edizione italiana dell'enciclopedia web.
C'è un occhio di riguardo, dunque, su Mario Monti.
Nulla deve turbare la sua immagine irreprensibile, priva di lati oscuri, che non sbaglia mai.
Se sul Professore circola qualche informazione che potrebbe metterlo in cattiva luce, scatta immediatamente il tentativo di censurare o sminuire.
Soltanto in questi ultimi giorni è successo altre due volte.
La prima è stata venerdì, quando il quotidiano online Formiche.net (il cui fondatore, Paolo Messa, è nello staff del ministro Clini dopo essere stato capo ufficio stampa dell'Udc, fonte Wikipedia) ha rivelato il luogo in cui si stava svolgendo la riunione segreta tra Monti e i centristi: un convento di suore sul Gianicolo legate alla Comunità di Sant'Egidio.
Immediata pioggia di false smentite.
Ieri, altra sequela di precisazioni e distinguo verso il Sole24Ore che ha fatto i conti in tasca al governo scoprendo che i tecnoministri hanno realizzato soltanto il 25 per cento del programma.
Monti l'intoccabile.
Il perfetto.
Il senza macchia.
Soprattutto se le ombre sul suo sobrio e competente operato vanno a toccare l'ambito economico, nel quale il premier dimissionario si ritiene una sorta di messia infallibile.
Ne è riprova ancora Wikipedia, all'erta perfino nella santa notte di Natale.
Alle 22.28 del 24 dicembre si potevano leggere i dati non lusinghieri dell'economia italiana durante l'anno del governo tecnico: disoccupazione, Pil, debito, cose che conosciamo fin troppo bene.
L'indomani, alle 10.18, qualche Erode aveva già spazzato via tutto.
Le due versioni sono a disposizione a questo indirizzo: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&diff=54873876&oldid=54869417
Il giorno in cui nasce Gesù si fermano tutti i quotidiani, ma non le forbici della wiki-censura pro-Monti.
È un fenomeno solo italiano.
Un wiki-utente, infatti, ha aggiornato la biografia del professore anche nella disinformata versione in lingua francese. I wiki-cugini, lungi dallo zittire il collaboratore, gli hanno chiesto notizie e dettagli aggiuntivi.
E anche la relativa discussione è online.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/vietato-dire-verit-su-monti-e-nella-rete-scatta-censura-870035.html
articolo del sito www.ilbuio.org
WIKIPEDIA, MONTI E LA TRILATERAL
Mario Monti, la Trilaterale e la censura su Wikipedia
Da svariati anni Wikipedia è ormai l’enciclopedia on line più “autorevole” e più consultata.
Il principio è quello di un’enciclopedia “libera” in cui esistono dei moderatori-amministratori che hanno un ruolo “puramente tecnico”.
La versione italiana conta ormai un milione di voci (la versione madre in inglese ne conta ben quattro milioni).
La visibilità dell’enciclopedia sui motori di ricerca è massima.
Si cerchi su Google il nome di un qualsiasi personaggio, istituzione, fatto storico, luogo geografico etc., la voce relativa di Wikipedia apparirà inesorabilmente al primo posto.
Si provi a cercare “Mario Monti” e accadrà la medesima cosa.
Idem per “Commissione Trilaterale”.
Ora, per chi non lo sapesse, la Commissione Trilaterale, come da definizione wikipediana, “è un gruppo di studio (think tank) non governativo e non partitico fondato il 23 giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di trecento privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) provenienti dall’Europa, dal Giappone e dall’America Settentrionale, e ha l’obiettivo di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree”.
Una associazione di tecnocrati e uomini d’affari, che, com’è noto, è stata spesso al centro di più o meno bizzarre teorie del complotto.
Wikipedia stessa riporta due opinioni, entrambe ormai datate: Jacques Bordiot scrisse nel 1985: “il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”;
e Gilbert Larochelle nel 1990: “La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la téchne è legge e dove sentinelle, dalle torri di guardia, vegliano e sorvegliano.
Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa.
Il maggiore benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso”.
Ma queste disquisizioni qui non ci interessano.
La Trilaterale è comunque una organizzazione prestigiosa, i cui membri dovrebbero e sono senz’altro fieri di farne parte (perché la scelta è il riconoscimento comunque di un “merito” e di grandi competenze in un determinato settore).
Dal punto di vista organizzativo, ha una leadership collegiale: i presidenti sono tre, in rappresentanza dei gruppi europeo (il più numeroso), nordamericano e asiatico-pacifico.
Il ruolo dei presidenti e dei vice-presidenti, citiamo ancora L’enciclopedia libera (da una vecchia versione della voce) è quello “di selezionare gli argomenti da discutere nei meeting, di organizzarli, coordinarli e presiederli”.
Un unico italiano ha ricoperto il prestigioso incarico di Presidente europeo della Trilaterale: Mario Monti, dal 2010 al 2011.
Come tutti ricordano, nel novembre 2011, nel pieno della tempesta finanziaria che ha travolto la credibilità residua dell’ultimo governo Berlusconi e ne ha causato le dimissioni, Mario Monti è stato nominato Presidente del Consiglio, e di conseguenza ha dovuto lasciare la presidenza europea della Trilaterale a Jean Claude Trichet, ex presidente della BCE.
Ora, il fatto che Monti fosse un membro così autorevole della Trilaterale dovrebbe costituire un vanto per il personaggio e per il Paese.
Comunque la cosa appare rilevante.
E sembrerebbe assurdo nasconderlo o censurarlo in una voce enciclopedica che elencava tutti i membri italiani della Commissione.
Ma gli amministratori de L’enciclopedia libera non sono di questo avviso.
Basti vedere la pagina di discussione della voce .
Negli ultimi mesi ogni edit tendente a citare semplicemente il ruolo di Monti all’interno della Trilaterale veniva contestato e annullato in modo iperveloce dal diligentissimo amministratore di turno (talvolta con minaccia di ban sull’utente coinvolto).
Fino all’exploit del 16 dicembre scorso: un utente ha pensato bene di inserire una lista cronologica dei Presidenti della Trilaterale (citando inevitabilmente il nome di Monti); a quel punto, un altro diligente amministratore è intervenuto annullando tutte le modifiche e i miglioramenti effettuati nel frattempo da vari utenti (comprese revisioni ortografiche e stilistiche, e correzioni di errori materiali) , riportando la voce ad una versione precedente, datata ed incompleta (e priva naturalmente di ogni riferimento a Mario Monti), nonché “bloccando” la voce per limitarne ulteriori modifiche.
Quali le ragioni di una così incomprensibile e pervicace condotta?
Lo scrivente non vuole dare ipotesi o giudicare, ma semplicemente riportare questi fatti bizzarri, lasciando volentieri alla libera fantasia del lettore l’esercizio di tali facoltà.
Collegamenti utili:
La voce Commissione Trilaterale su Wikipedia (versione del 16 dicembre, h. 19.11)
http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Trilaterale
La discussione sulla voce
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Commissione_Trilaterale
La cronologia della voce
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Commissione_Trilaterale&action=history
Notizie sui membri Commissione Trilaterale (dal sito ufficiale)
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=6
Gli organi della Commissione Trilaterale (dal sito ufficiale)
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=32
Notizia su Mario Monti dal sito della Trilaterale
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=34
POSTILLA:
Lo stesso atteggiamento è stato tenuto nei confronti della voce Gruppo Bilderberg il 21 dicembre scorso: un utente aveva inserito una breve sezione in cui erano elencati i pochi italiani che avevano fatto parte dello steering committee, tra i quali Mario Monti, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, i fratelli Gianni e Umberto Agnelli.
Dopo pochi secondi un diligente amministratore ha cancellato la sezione, tacciandola di “localismo”, e con tale scusa è intervenuto di nuovo sulla voce Trilaterale, eliminando anche da essa la lista degli attuali membri italiani (tra i quali il vice-segretario del PD Enrico Letta, John Elkann, P. F. Guargaglini, Marco Tronchetti Provera etc.).
Vedi la cronologia della voce
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Gruppo_Bilderberg&action=history
e la discussione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Gruppo_Bilderberg
E purtroppo anche alla voce Bruegel è capitata la stessa cosa.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bruegel&oldid=54753237
Il Bruegel è un altro think thank co-fondato da Monti nel 2005 (e di cui egli è tuttora presidente onorario; l’attuale presidente è ancora una volta Trichet), composto e finanziato da vari stati europee sovrani, diverse multinazionali (di cui nessuna italiana) e diversi istituti bancari centrali (tra i quali non è rappresentata la Banca d’Italia), e che a fine 2010 pubblicizzò la proposta di un default controllato dell’Eurozona.
La voce, strettamente compilativa e senza giudizi di merito, è apparsa su Wikipedia in italiano solo il 19 dicembre 2012, quand’era già da lungo tempo presente su tutte le altre principali Wikipedie: ma la pagina, di cui si può vedere una vecchia versione qui,
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bruegel&oldid=54801582
è stata cancellata sempre il 21 dicembre ed addirittura protetta, per impedirne la ricreazione !
Infine, sulla voce Mario Monti è stata soppressa un’intera sezione, puramente compilativa, che riportava una serie di dati economici, senza giudizi (e in nota erano citati articoli di quotidiani non certo ostili al governo Monti, quali La Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, il Sole 24 Ore) .
http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Monti
L’aggiunta era stata effettuata la sera del 24 dicembre 2012, e il solerte amministratore è intervenuto stavolta soltanto il 25 mattina con tanto di commento sarcastico “È iniziata la campagna elettorale?” (cfr. la cronologia della voce).
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&action=history
Si riporta qui di seguito il passo “censurato”, perché il lettore si renda conto:
“Durante l’anno del Governo Monti I il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%.
La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico.
Il debito pubblico dell’Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL. L’aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest’ultimo.
Il deficit annuo dell’Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell’introduzione dell’IMU, del rincaro dell’IVA e delle accise.
Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%.
Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente governo Berlusconi.
La disoccupazione è cresciuta dall’8,6% al 10,8%.
I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.
Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all’energica difesa dell’euro da parte del presidente della BCE, Mario Draghi.”
Gli utenti-amministratori intervenuti corrispondono ai nick di M7, Ignlig e Vituzzu, e sono tra i più attivi ed “autorevoli” nella Wikipedia italiana.
Firma: G. G.
http://www.ilbuio.org/?p=7711#more-7711
Chiara Lyn
Versione delle 22:49, 24 dic 2012
Riga 98:
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]] (di cui è stato co-fondatore ed è tuttora presidente onorario)<ref>[http://www.bruegel.org/ Bruegel.org]</ref>, un comitato di analisi delle politiche economiche (''[[think-tank]]''), nato a [[Bruxelles]] nel [[2005]].
Versione delle 10:18, 25 dic 2012
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]]<ref>[http://www.bruegel.org/ Bruegel.org]</ref>, un comitato di analisi delle politiche economiche (''[[think-tank]]''), nato a [[Bruxelles]] nel [[2005]].
Versione delle 22:49, 24 dic 2012
Riga 149:
Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[http://governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=69661 DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane]</ref>, anche se numerosi ricorsi presso la giustizia amministrativa sono stati presentati da diverse Regioni.
====Risultati====
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Durante l'anno del [[Governo Monti|Governo Monti I]] il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%<ref>Cfr. [http://www.repubblica.it/economia/2012/11/15/news/pil_europa_crisi-46690754/ Italia in profonda recessione, Pil giù del 2,4%], Repubblica.it, 15 novembre 2012</ref>.
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La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico. Il debito pubblico dell'Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL.
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L'aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest'ultimo. Il deficit annuo dell'Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell'introduzione dell'IMU, del rincaro dell'IVA e delle accise. Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%. Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all'evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente [[Governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]].
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La disoccupazione è cresciuta dall'8,6% al 10,8%. I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.
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Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all'energica difesa dell'euro da parte del presidente della BCE, [[Mario Draghi]]<ref>Cfr. [http://affaritaliani.libero.it/politica/l-agenda-monti-bocciata.html Agenda Monti bocciata], Affaritaliani.it, 24 dicembre 2012; [http://finanza.lastampa.it/notizie/1476,482844/FMI_peggiora_le_stime_sul_debito_PIL_dell_Italia.aspx FMI peggiora le stime], Lastampa.it, 9 ottobre 2012; [http://www.lastampa.it/2012/09/27/economia/finanza/finanza-personale/la-spesa-degli-italiani-ferma-a-anni-fa-5slfZ2XSniXvH5EZABRLgL/pagina.html La spesa degli italiani ferma a 30 anni fa], Lastampa.it, 27 settembre 2012; [http://www.corriere.it/economia/12_luglio_19/confcommercio-nota-evasione-sommerso_26b41b1e-d178-11e1-aa2d-fec7547fb733.shtml| Pressione fiscale: in Italia è la più alta del mondo], Corriere.it, 19 luglio 2012</ref>.
Versione delle 10:18, 25 dic 2012
Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[http://governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=69661 DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane]</ref>, anche se numerosi ricorsi presso la giustizia amministrativa sono stati presentati da diverse Regioni.
CENSURATI I RISULTATI.
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le parti censurate sono in grassetto
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